Behavior based safety (BBS)

Behavior based safety (BBS)

La BBS è un protocollo scientifico e afferma che il comportamento è il “primum movens” del fenomeno infortunistico. Comportamenti a rischio e/o procedure scorrette, determinano il comportamento umano, stimolato ed evocato da stimoli che “precedono” il comportamento, mentre lo stesso è mantenuto, estinto o aumentato dalle conseguenze che sono erogate “dopo” il comportamento stesso.

La BBS ha evidenziato che oltre l’80% degli incidenti e degli infortuni nelle organizzazioni sono causati da comportamenti a rischio.

Barriere, divieti, minacce di sanzione, corsi di formazione, istruzioni operative sono tutti “antecedenti”. L’antecedente al massimo può “evocare” il comportamento solo se è già presente e per un periodo di tempo limitato. Il comportamento umano è osservabile e misurabile in termini di 4 parametri:

  • Frequenza;
  • Intensità;
  • Latenza;
  • Durata.

Comportamento verbale, comportamento emotivo non possono essere insegnati che attraverso la cultura della sicurezza. Il comportamento è evocato dagli antecedenti ed è funzione delle sue conseguenze. Per “ambiente” si intende l’insieme degli stimoli fisici che possono colpire un organismo in un dato istante; in questo senso l’ambiente può agire come un antecedente. Gli oggetti dell’ambiente non si classificano come antecedenti o conseguenze, ma in base alla loro relazione funzionale con il comportamento.

Il modo in cui il management dell’impresa ha deciso di far accadere gli stimoli prende il nome di organizzazione, per cui è corretto affermare che l’organizzazione del lavoro è alla base degli infortuni. Nel lavoro quotidiano succede spesso che comportamenti sicuri siano puniti, come nel caso in cui si debba effettuare tutti i passi di una procedura lunga e complessa, quando si ha fretta. Altre punizioni possono essere ad esempio:

  • Vestire DPI non confortevoli.
  • Mettere DPI per un intervento brevissimo.
  • Settare il navigatore o telefonare solo a macchina ferma.
  • Rimanere nei percorsi segnalati evitando le scorciatoie.
  • Andare lentamente con il muletto non curandosi di rimproveri, sarcasmo dei presenti.
  • Richiudere una porta taglia fuoco una volta completato il lavoro.
  • Evitare di usare l’aria compressa per togliersi la polvere di dosso.

I comportamenti sicuri essendo puniti in modo naturale dall’ambiente, tendono a scomparire per essere sostituiti dai corrispondenti comportamenti a rischio, che invece sono rinforzati da fattori di velocità, maggiore produttività, minor fatica, ecc.

Poiché raramente sono disponibili rinforzi naturali, è necessario ricorrere a rinforzi artificiali, erogati in vario modo dall’organizzazione.

La pressione che l’organizzazione esercita tramite la gerarchia aziendale per il rispetto di altri obiettivi (consegne, tempi, quantità, qualità, ecc.), determina conseguenze sbilanciate a detrimento della sicurezza. Sporadiche sanzioni a valle di comportamenti o infortuni, hanno ben poche probabilità di successo. La maggior parte delle organizzazioni che non hanno alcun tipo di cultura comportamentale, non erogano conseguenze in modo artificiale a valle dei comportamenti, con il rischio di lasciare così accadere incidenti e infortuni. Il fatto che anche in presenza di molti comportamenti a rischio non ci siano infortuni significativi, abbassa progressivamente il livello di attenzione dedicato ai comportamenti precursori e causa infortuni.

L’unico modo per ottenere un’elevata percentuale di comportamenti sicuri, è quello di erogare immediatamente dopo i comportamenti conseguenze artificiali, cioè rinforzi positivi in occasione dei comportamenti sicuri. Parallelamente procedure di rinforzo dei comportamenti desiderabili ed eliminazione di rinforzi antagonisti, mantengono i comportamenti sicuri. Il ricorso alla punizione deve essere ridotto e limitato a un ristretto numero di comportamenti molto pericolosi. L’uso di punizioni in elevata quantità, determina infatti che la sicurezza sia vissuta come una limitazione della libertà personale e in definitiva come un sopruso. In tal modo realizzando aziende a sicurezza “virtuale”, in cui comportamenti pericolosi, “near miss” e piccoli infortuni sono ignorati o occultati, prepara il terreno a gravi e gravissimi incidenti apparentemente inspiegabili.

La quasi totalità dei comportamenti sfugge naturalmente alla vista dei capi e dei dirigenti, mentre è quasi di continuo registrabile da parte dei colleghi e dei capisquadra presenti sul posto di lavoro, per cui è essenziale ottenere da parte loro l’azione di rilevazione e di feedback degli stessi lavoratori e dei capi diretti, i soli che possano mantenere efficacemente nel tempo i comportamenti costruiti attraverso la formazione.

Osservare i colleghi, compilare eventuali check list, erogare feedback, tenere riunioni di sicurezza, ecc., devono trovare conseguenze che li rinforzino, pena l’estinzione. Nessun corso in aula può supplire a un percorso di “formazione on site” e “performance based”.

Applicando la metodologia BBS si ottiene una riduzione degli infortuni del 40% nel primo anno e del 20% all’anno negli anni successivi.

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